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OGGI SPOSI DI IPPOLITO CHIARELLO A NASCA DI LECCE

OGGI SPOSI DI IPPOLITO CHIARELLO A NASCA DI LECCE

Prosegue Unica – Fuoribordo, seconda stagione per il pubblico di tutte le età di teatro, musica, danza,

mostre, laboratori, incontri di Nasca – Il teatro a Lecce, realizzata con la direzione artistica di Ippolito Chiarello e Barbara Toma, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione AMI – Alta Mane Italia e in collaborazione con numerose realtà del territorio.

Venerdì 22 dicembre (ore 20:30 – ingresso con contributo associativo – info 3474741759 – nasca@ippolitochiarello.it) torna Oggi Sposi di Ippolito Chiarello, affiancato sul palco dal pianoforte di Luigi Bubbico, per la regia di Maria Cassi, l’allestimento drammaturgico di Silvia Ricciardelli con luci e suoni di Marco Oliani. Andato in scena per la prima volta il 15 dicembre 2002, ancora oggi lo spettacolo continua a mietere successi e consensi tra pubblico e critica. Centinaia di repliche e migliaia di persone che lo hanno visto e continuano a ritornare e a rivederlo. Uno spettacolo “leggero”, come si dice nel gergo, un lavoro che scava nell’ambito del comico e del grottesco con i modi dell’avanspettacolo e del varietà, contaminati dai sistemi dettati dall’esperienza teatrale nell’ambito della ricerca. Attraverso la musica, la letteratura, l’improvvisazione e le massime della saggezza popolare l’attore racconta il matrimonio e l’amore in una sorta di cerimonia collettiva. Il giorno più bello della vita di una coppia viene narrato con le canzoni di Daniele Silvestri, Fred Buscaglione, Totò, Mina e con l’espiazione canora a base di Eros Ramazzotti e Umberto Tozzi (per citare i più famosi). Da Ti Amo al Dante di Paolo e Francesca il passo è breve. Il tremendo peccato del bacio più famoso della letteratura italiana è recitato tra una risata e l’altra. Fanno compagnia al sommo i testi di Alessandro Manzoni e Giovanni Verga, Francesco D’Assisi e Gabriele D’Annunzio, Dino Campana e Fernando Pessoa. E ancora le deliranti posizioni dell’Amore dura tre anni del francese Frédéric Beigbeder. Chiarello ci mette del suo con racconti della sua stessa vita, con gli amori finiti e quelli mai iniziati. L’eterno dilemma: matrimonio si, matrimonio no, e l’amore in tutto questo cosa c’entra? Un po’ rito, un po’ sfogo. Lo sfogo di un uomo che “memore”… disserta a voce alta sul matrimonio e l’amore. Pescando a piene mani nel repertorio letterario e musicale antico e contemporaneo, l’attore, tra il serio e il comico, attraversa “pericolosamente” i meandri del “rapporto di coppia”. Del matrimonio vengono riproposti anche i preparativi, con la lista delle cose da fare, e i regali, con una esilarante lista nozze dove vasi kitsch trovano spazio tra televisioni ingombranti e il cd delle Vibrazioni. Lo spettacolo gioca su due registri: la comicità spinta in forma di raffinato varietà dettata da un pianista distratto e poesia alta.

luciani.2006@libero.it

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