PALAZZO CARAFA ASSICURA SUL RISPETTO DELLA PRIVACY

I nuovi dispositivi (18 telecamere) che il Comune intende installare, sono avanzati ma non sono predisposti per l’analisi dei dati biometrici.

Cadrà nel nulla, molto probabilmente, il problema sollevato, per l’istallazione prevista dal Comune di 18 nuovi dispositivi elettronici, da parte del Garante per la privacy.

Da Palazzo Carafa hanno già fatto sapere, infatti, che le telecamere di videosorveglianza previste per esigenze di sicurezza urbana non sono dotate, per quanto tecnologicamente avanzate, di alcun sistema di riconoscimento facciale, proprio nella consapevolezza del quadro normativo nazionale attuale.

Il Garante ricorda anche che fino all’entrata in vigore di un’apposita legge, e comunque fino al dicembre 2023, in Italia non sono consentiti né l’installazione né l’uso di sistemi di riconoscimento facciale tramite dati biometrici, a meno che derivino da indagini della magistratura o per prevenzione e repressione dei reati.

L’autorità ha, ovvio, aperto un’istruttoria per chiedere all’amministrazione, come si legge in una nota odierna, “una descrizione dei sistemi adottati, le finalità e le basi giuridiche dei trattamenti, un elenco delle banche dati consultate dai dispositivi e la valutazione d’impatto sul trattamento dati, che il titolare è sempre tenuto ad effettuare nel caso di sorveglianza sistematica su larga scala di una zona accessibile al pubblico”.