HomePoliticaPROTESTA MEDICI: IN COMMISSIONE ABBIAMO ASCOLTATO NOI I MEDICI VISTO CHE EMILIANO NON LI ASCOLTA

PROTESTA MEDICI: IN COMMISSIONE ABBIAMO ASCOLTATO NOI I MEDICI VISTO CHE EMILIANO NON LI ASCOLTA

PROTESTA MEDICI: IN COMMISSIONE ABBIAMO ASCOLTATO NOI I MEDICI VISTO CHE EMILIANO NON LI ASCOLTA

Zullo e Manca di DIT tra i medici in protesta

Zullo e Manca di DIT tra i medici in protesta

Dichiarazione del presidente del gruppo regionale e del vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo e Luigi Manca

Chiedono di essere ascoltati e noi almeno lo abbiamo fatto!

E’ stata particolarmente interessante l’audizione di tutti i medici, rappresentanti delle proprie categorie sindacali, che sono venuti in Commissione Sanità senza essere strumentalizzati dalla politica in generale, men che meno da noi che avevano sostenuto la loro mobilitazione.

Oggi i colleghi, essendo anche noi medici, hanno esattamente lamentato ciò che li ha spinti a scendere in corteo per le strade di Bari il 10 novembre scorso: “non per chiedere più soldi, ma per esternare il disagio delle condizioni strutturali e lavorative nelle quali operano”, è stato detto. Al presidente e assessore Emiliano, poi, noi evidenziamo che quelli illustrati sono problemi di oggi, del suo Piano di Riordino, della sua riorganizzazione territoriale, della sua mancata prevenzione. Nessuno di loro ha fatto riferimento a gestioni passate, men che meno al 2001 o a Federico II. Hanno denunciato, invece, fortemente denunciato che non vengono ascoltati da Emiliano e che l’ultimo assessore con il quale hanno avuto un confronto è stato Donato Pentassuglia nella passata legislatura. Mentre diventa per loro indispensabile dare il loro contributo sui problemi della sicurezza della guardia medica, gestione del 118, su servizi che vengono depotenziati o trasferiti senza logica da una struttura ad un’altra, da riconversioni mai partite e reparti vuoti ma con personale in servizio…

Auspichiamo che Emiliano li ascolti. Certo avrebbe dovuto farlo prima all’inizio della sua legislatura e non dopo due anni e mezzo e un Piano di Riordino Ospedaliero contestato. Ma meglio tardi che mai.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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