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SAGRE E FESTE PATRONALI SEGNALATE DA LECCEOGGI

SAGRE E FESTE PATRONALI SEGNALATE DA LECCEOGGI

San Nicola e Sant’Oronzo. Festa patronale a Caprarica di Lecce

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San Nicola nacque a Patara, città della Licia in Asia Minore (Turchia), intorno all’anno 255-257, ed è considerato uno dei padri della chiesa. Si narra che il culto per il santo abbia origine già prima della traslazione delle sua ossa nella città di Bari. Nel 1087 tre imbarcazioni baresi con 62 marinai a bordo trafugarono da Myra le spoglie di San Nicola e le trasportarono a Bari, ove giunsero il 9 maggio dello stesso anno.

Oronzo, nato a Lecce nel I sec. d. C., agli albori del Cristianesimo, succeduto al padre Publio nell’incarico di tesoriere dell’imperatore, mentre era a caccia insieme al nipote Fortunato, console della città, lungo la spiaggia di San Cataldo, l’allora Porto Adriano, incontrò san Giusto, inviato da san Paolo a Roma. Grazie a lui, Oronzo si convertì al Cristianesimo e fu battezzato insieme al nipote Fortunato. Giusto e Oronzo cominciarono a diffondere la fede cristiana ma furono denunciati e fu loro imposto di offrire incenso a Giove nel tempio a lui dedicato. Dinanzi alla loro ferma opposizione il pretore condannò Oronzo e Giusto alla flagellazione e li fece rinchiudere in carcere.

Scarcerato, Giusto andò a Roma da Pietro e poi, accompagnato da Oronzo e Fortunato, a Corinto da Paolo. Questi nominò Oronzo vescovo della città di Lecce e il nipote Fortunato suo successore.
Nerone, che intanto inaspriva la persecuzione dei cristiani, mandò a Lecce un suo ministro, Antonino, che fece imprigionare Oronzo e Fortunato, minacciandoli di morte se non avessero abiurato al cristianesimo. Pur essendosi i due rifiutati di farlo, dopo varie peripezie, tornarono liberi continuando a predicare nel Salento. Arrestati successivamente da Antonino, che non aveva mai smesso di perseguitarli, i due furono condotti a tre chilometri da Lecce (dove attualmente sorge una chiesa denominata dai leccesi La Capu te Santu Ronzu oppure Santu Ronzu te fore), il 26 agosto, per essere decapitati.

Si narra inoltre che la testa non sia mai stata rinvenuta e che la chiesa cattolica non abbia mai aperto il processo per la santificazione.

A Caprarica la venerazione per San Nicola di Myra risale all’epoca bizantina.

Quella per Sant’Oronzo, primo vescovo di Lecce, risale, invece, al 1884 quando il paese fu salvato da un violento uragano. Il santo viene, infatti, chiamato “Santu Ronzu te lu racànu”.

 

San Nicola. Festa patronale a Squinzano

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Dal 04/12/2016 al 06/12/2016

San Nicola di Bari, nato in Licia nel 270 e morto a Myra il 6 Dicembre del 343, è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica, dalla Chiesa Ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane.

Noto anche come san Nicola di Myra, san Nicola Magno e san Niccolò, è famoso anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Klaus, conosciuto in Italia come Babbo Natale.

San Nicola, nato da genitori cristiani e benestanti, rimase presto orfano a causa della peste. Divenne così erede di un ricco patrimonio che impiegò per aiutare i bisognosi. Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno e, di notte, l’abbia gettato nella casa dell’uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.

Un’altra leggenda narra che Nicola resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne. Anche per questo episodio San Nicola è venerato come protettore dei bambini.
Lasciata la sua città natale, si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote e poi, alla morte del vescovo metropolita di Myra, venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Come si tramanda da secoli è descritto compiere miracoli in vita e in morte; tale tradizione si consolidò ulteriormente nel tempo, anche per il gran numero di eventi prodigiosi a lui imputati e che si diffusero ampiamente in Oriente, a Roma e nell’Italia meridionale. Le sue spoglie furono conservate con grande devozione di popolo, nella cattedrale di Myra fino al 1087.

Quando Myra cadde in mano musulmana, Bari e Venezia che erano dirette rivali nei traffici marittimi con l’Oriente, entrarono in competizione per il trafugamento in Occidente delle reliquie del santo. Una spedizione barese raggiunse Myra e si impadronì delle spoglie di Nicola che giunsero a Bari il 9 Maggio 1087. Da allora San Nicola divenne patrono di Bari e le date del 6 Dicembre (giorno della morte del santo) e de 9 Maggio (giorno dell’arrivo delle reliquie) furono dichiarate festive per la città.

Il suo emblema è il bastone pastorale (simbolo del vescovato) e tre sacchetti di monete (o anche tre palle d’oro) queste in relazione alla leggenda della dote concessa alle tre fanciulle.

A Squinzano è antica la devozione per il Santo di Myra, già 500 anni, da quando il comune salentino era ancora un villaggio il cui nome ricordava Il romano Quinzio.

Per i festeggiamenti del 2013, anno del 250°anniversario della Statua (1763-2013) si è raggiunto un risultato che a tutti poteva sembrare impossibile: portare a Squinzano, il 5 dicembre, il Corteo Storico di San Nicola, fiore all’occhiello della città di Bari.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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