HomeCulturaIL VINCITORE DEL PREMIO MEGAMARK SAPO MATTEUCCI A LECCE PER AGOSTINIANI LIBRI

IL VINCITORE DEL PREMIO MEGAMARK SAPO MATTEUCCI A LECCE PER AGOSTINIANI LIBRI

IL VINCITORE DEL PREMIO MEGAMARK SAPO MATTEUCCI A LECCE PER AGOSTINIANI LIBRI

Prosegue la terza edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce, organizzata in collaborazione con Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e altre associazioni, librerie e realtà attive sul territorio, che rientra nel cartellone di Lecceinscena. Domenica 17 settembre (ore 19:30 – ingresso libero) nel Chiostro degli Agostiniani in viale Michele de Pietro 10 a Lecce, in una serata dedicata alla memoria di Paola Moretti, la rassegna ospiterà, in dialogo con Valeria Pellegrino, il giornalista Sapo Matteucci con “Per futili motivi” (La nave di Teseo), fresco vincitore dell’ottava edizione del concorso letterario “Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi”.

L’autore e protagonista racconta senza infingimenti il tramonto di un uomo – il suo tramonto – come solo grandi scrittori ogni tanto riescono a fare, alla fine della loro carriera. Solo che della carriera di Sapo Matteucci questo romanzo è l’inizio, perché si tratta del suo esordio. Nel corso della sua carriera ha lavorato per “Il Globo”, “Playboy”, “Bell’Italia”, ha collaborato con “Traveller”, “Repubblica”, “Paragone” e “Nuovi Argomenti”. Originario di Viareggio, ha vissuto a Firenze, Milano, Roma, Torino, dove ha lavorato per Einaudi.

Ha pubblicato “Q.B. La cucina quanto basta” (2008) e “C’era una vodka. Un’educazione spirituale” (2010). Con Nicolò Bassetti ha scritto il libro “Sacro romano GRA” (Quodlibet, 2013), in un progetto più complessivo che comprendeva anche l’omonimo film di Gianfranco Rosi vincitore del Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2013. “Per futili motivi” parte da un assunto: il legno è vecchio, la botte è vuota, e tuttavia contiene ancora un po’ di vino. Quanto poco ci vorrebbe a buttarlo, a sbaraccare tutto? Non ci vorrebbe nulla. Nessuno avrebbe da ridire.

Si farebbe spazio per chi ne ha bisogno – e tutti, intorno, hanno un disperato bisogno di spazio. Ma Sapo Matteucci decide di prendersi cura di quel vino rimasto, e vi si dedica con una forza e un coraggio e una pazienza e una perseveranza e una sincerità che non ha mai riservato a nient’altro in tutta la sua vita. Lo fa invecchiare. Lo imbottiglia. Lo porta in tavola e ce lo serve – e quel vino è questo romanzo, ed è portentoso. Nella zona di guerra più banale e crudele della nostra avventura terrena, la famiglia, là dove ogni cosa è destinata a diventare conflitto, Matteucci recupera la gioia originaria che tutti perdiamo di vista, quella dell’essere al mondo, e canta il legame esilarante e struggente con tutto ciò che al mondo lo trattiene

Nel corso del mese Agostiniani libri accoglierà anche un articolato incontro curato da Gustavo Gozzi (docente di Storia del pensiero politico dell’Università di Bologna) per ragionare sulla complessità dei fenomeni migratori e sulle possibili forme di inclusione in una società plurale (venerdì 15 – ore 18) e la presentazione di romanzi “Il club di Howard Hawks” (Milella) di Francesco Pasanisi (martedì 19 – ore 18:30), “Arazzo Familiare” (Castelvecchi) di Anna Cantagallo (giovedì 21 – ore 18:30), “Dixieland” (Florestano) di Claudio Lodoli (martedì 26 – ore 18:30), “I cannibali” (Affiori) di Giulia Maria Falzea (mercoledì 27 – ore 18:30), “L’acquaru lengu” di Enzo De Carlo (sabato 30 – ore 18:30).

 

luciani.2006@libero.it

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