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GUERRA IN UCRAINA

GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 799° giorno di guerra

Potente raid russo su Odessa, violento incendio in città

Un potente raid russo su Odessa, in Ucraina, con missili balistici ha scatenato un violento incendio in città. Numerose le immagini postate sui social che testimoniano le fiamme.

 

Londra a Mosca: “Rilasciate Kara-Murza per cure mediche urgenti”

Kara-Murza, uno dei più importanti oppositori di Vladimir Putin, l’anno scorso è stato condannato a 25 anni di carcere, la pena più lunga conosciuta negli ultimi tempi per un dissidente russo. Il cittadino britannico-russo è stato accusato di “tradimento” dopo aver detto negli Stati Uniti che la Russia aveva commesso “crimini di guerra” in Ucraina. Il 42enne soffre di gravi problemi di salute, che secondo la moglie Evgenia e gli avvocati sono dovuti a due tentativi di avvelenamento orchestrati dal servizio di sicurezza russo Fsb nel 2015 e nel 2017.

“Incarcerato dalle autorità russe per accuse politicamente motivate, Kara-Murza è perseguitato per essersi opposto all’invasione russa dell’Ucraina”, ha dichiarato in una nota Nusrat Ghani, ministro britannico per l’Industria e la Sicurezza economica. “Le condizioni carcerarie minacciano la sua vita. La sua salute sta peggiorando”, ha denunciato dopo aver parlato con Evgenia Kara-Murza, chiedendo a Mosca di rilasciarlo “immediatamente per motivi umanitari e consentirgli di sottoporsi a cure mediche urgenti”.
I timori sul destino di Kara-Murza sono aumentati in seguito alla morte del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny in un carcere artico a febbraio. Evgenia Kara-Murza ha detto ai giornalisti a Ginevra a marzo che i tentativi di avvelenamento hanno lasciato suo marito con una grave forma di polineuropatia, che può portare alla paralisi. La malattia tra l’altro rientra nell’elenco delle condizioni mediche che dovrebbero impedire l’incarcerazione secondo la legge russa, ha spiegato la donna.

 

La Lettonia non rimpatrierà gli ucraini in età di mobilitazione

La prima ministra lettone, Evika Silina, ha annunciato che il suo Paese non intende fare pressione sui rifugiati ucraini in età di mobilitazione presenti in Lettonia per esortarli a tornare in patria.
Silina ha sottolineato che si tratta di “una questione prettamente politica” nella quale la Lettonia non può intromettersi. Una posizione analoga è stata presa dall’Estonia nel mese di gennaio. La Lituania è stata invece il solo Stato baltico a dirsi disponibile ad aiutare l’Ucraina a rimpatriare gli uomini in età di mobilitazione.

 

Cinque morti nei raid russi in Ucraina orientale

Cinque persone, tra cui un padre e sua figlia, sono state uccise e una ventina altre sono rimaste ferite mercoledì durante diversi attacchi russi nell’Ucraina orientale e nordorientale, hanno annunciato le autorità locali.
Due civili a bordo di un’auto sono stati uccisi da una bomba aerea guidata lanciata dalle forze russe nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, ha riferito il governatore Oleg Synegubov. Si tratta di una donna di 38 anni e di suo padre, ha riferito la procura generale ucraina.

 

Baltici: “L’Ue per noi è stata una garanzia di successo”

“Nel corso di questi due decenni, la nostra fiducia è cresciuta, godiamo di libertà, democrazia e prosperità. Abbiamo raggiunto una rapida crescita economica, stabilità e sicurezza, diventando al contempo un’impressionante storia di successo per l’integrazione e la trasformazione europea. Oggi ci assumiamo coraggiosamente la responsabilità di contribuire al futuro dell’Europa”. Lo hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta pubblicata oggi, in occasione del ventesimo anniversario dell’ingresso degli Stati baltici nell’Ue, i presidenti di Lituania (Gitanas Nauseda), Lettonia (Edgars Rinkevics) ed Estonia (Alar Karis).
I presidenti hanno ricordato che l’ingresso nell’Ue ha rappresentato per i Paesi baltici una via per la crescita sociale ed economica e uno strumento per attirare investimenti esteri. Nella dichiarazione si è inoltre ricordato che l’Europa ha ora il dovere di sostenere il processo di integrazione europea dell’Ucraina, della Moldavia e della Georgia. “Sosteniamo con forza quei Paesi che condividono i valori europei comuni”, si legge ancora nella dichiarazione. “Sosterremo i Paesi che aspirano all’integrazione europea nel loro percorso verso la piena adesione all’Ue”.

luciani.2006@libero.it

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