HomePoliticaAMMINISTRATIVE 2024, IL CENTROSINISTRA OPTA PER LE PRIMARIE?

AMMINISTRATIVE 2024, IL CENTROSINISTRA OPTA PER LE PRIMARIE?

AMMINISTRATIVE 2024, IL CENTROSINISTRA OPTA PER LE PRIMARIE?

Anche se mancano ancora diversi mesi alla consultazione elettorale per eleggere il nuovo Consiglio Comunale con inclusa scelta del Primo Cittadino, a Lecce le forze politiche pare stiano lavorando e neppure tanto sotto traccia, per non farsi cogliere impreparate dalla “parte” avversa.

Come risaputo, già ieri, in una riunione da lui voluta il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha ribadito le proprie intenzioni, alle forze che sostengono la sua giunta, di valutare l’ipotesi di una sua ricandidatura. Alla riunione, che si è tenuta nella sede dei democratici, hanno partecipato tutti gli attuali alleati: dal Pd a Puglia Popolare, da Lecce Città Pubblica ai movimenti che fanno capo ad Alessandro Delli Noci, da Sinistra Italiana ad Azione.

Il Sindaco, ha sollecitato tutti a mettere sul tavolo tutta una serie di questioni che possano portare ad una sua ricandidatura, o a scelte diverse, in un’ultima analisi una sorta di “patti chiari, amicizia lunga”.

Salvemini ha inteso, in pratica, rinnovato la sua disponibilità, del resto ufficializzata qualche mese addietro, con la chiara intenzione di verificare il grado di consenso e di adesione, da parte di tutti, agli impegni della campagna elettorale. Quando, infatti, Salvemini espresse la volontà di riproporsi al giudizio degli elettori, alcuni gruppi espressero pareri favorevoli ma altri opposero qualche perplessità in ragione di attriti e divergenze sul metodo impiegato nell’azione amministrativa.

In breve le parole pronunciate da Carlo Salvemini: “Non intendo impormi a nessuno, ma propormi semmai – ha chiarito a chi lo stava ascoltando -. Non intendo essere ostacolo di eventuali nuove scelte. Quindi non mi sento candidato a prescindere ma solo se vi è una piena intesa plurale. Convinta e chiara. Tra noi, qui. Tra noi e chi è in consiglio comunale. Tra noi tutti e la città. Da sempre coltivo l’idea di politica come percorso collettivo, esperienza comunitaria. Mi spiace se non sono riuscito a fare sentire alcuni parte di un gioco di squadra nonostante l’impegno profuso. Ce la metto tutta ma forse ci vuole ancora di più per rendere pienamente e fino in fondo una alleanza elettorale una maggioranza politica”.

Salvemini consapevole che la coalizione al governo della città non può presentarsi sfilacciata, divisa e che serve un patto di fiducia, insomma, e soprattutto tanta voglia di lavorare tutti per lo stesso obiettivo, ha detto anche: “Rivendicare gli obiettivi raggiunti, riconoscendone il valore pubblico, è il primo passo da fare nel rapporto con la comunità. Se lo trascuriamo o se lo rimandiamo, senza esprimere l’orgoglio necessario e la convinzione che serve rischiamo che, come in alcuni momenti della nostra esperienza è avvenuto, il silenzio generale renda molto più rumorosa la polemica di chi dissente. Inevitabile quando si governa con l’obiettivo di esercitare una leadership trasformativa e non di galleggiamento”.

Il sindaco ha voluto precisare che non si ritiene insostituibile e che la maggioranza ha il diritto di scegliere quale sia la via migliore per arrivare alla migliore candidature possibile, compresa la strada delle primarie. Sul questo punto Salvemini ha, però specificato due cose: la prima è che le primarie non possono essere una scenografia messa in piedi per marketing politico, ma un confronto tra proposte veramente alternative.

“Naturalmente l’agibilità a scegliere come arrivare al 2024, che da oggi restituisco alla coalizione nella pienezza dei suoi compiti, non può e deve precludere alcuna strada per rafforzare l’idea di sé nel rapporto con la cittadinanza. Compresa quella delle primarie, se necessario. Che è per definizione lo strumento con il quale si rende contendibile una leadership attraverso la consultazione popolare. Nel caso di un sindaco uscente, quale io sono, esse si motivano e organizzano a partire da un giudizio non condiviso su come si è governato – stile, carattere, metodo – su cosa si è deliberato – provvedimenti, scelte, merito – sulla squadra di donne e uomini che si è messa in campo. Le primarie, dunque, sono un’opzione naturalmente legittima, che per avere successo in termini di partecipazione popolare deve fare affidamento su una chiara alternativa tra le candidature proposte e su una radicata cultura politica che privilegia il confronto rispetto allo scontro, la competizione, non la resa dei conti”.

La seconda precisazione riguarda l’eventualità della sua partecipazione: “Il pensiero che avverto il dovere di trasferirvi, quindi, e che si misura realisticamente con un leggero sottofondo di insofferenza politica del quale io come tutti qui ho contezza ma che va risolto, è questo: ogni opzione alternativamente valida a una mia naturale ricandidatura, ribadisco, è legittima. Così come legittima, rivendico, sarà la mia valutazione sull’essere protagonista di eventuali primarie. Alle quali potrei decidere di non partecipare per lasciare il campo libero a nuovi protagonismi pronti a raccogliere il testimone di un mandato politico amministrativo che ci consegna importanti risultati e che renderà il compito de nuovo sindaco meno faticoso e complicato”.

La parola, meglio la scelta spetta ai vari alleati che prima di tutto, forse, si pongono il dubbio Primarie” sì o no?

luciani.2006@libero.it

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