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FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI

FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI

a TARANTO E PROVINCIA

FESTA DI SAN GENNARO, patrono del Regno delle Due Sicilie

Martina Franca – 19 settembre 2018

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Nel riccamente decorato Palazzo Ducale di Martina Franca, antica dimora dei duchi Caracciolo Rossi del Leone (uno dei due rami principali di questa antichissima e potentissima famiglia nobile del Sud Italia, che leggenda vuole sia arrivata a Napoli in epoca bizantina) vi è anche una cappella, nel cosiddetto “Appartamento Reale”, dove i Caracciolo si ritiravano in preghiera e celebravano la messa. Oltre al bellissimo Crocifisso seicentesco, proveniente dall’ex-convento dei Domenicani (una cronaca del ‘700 vuole abbia parlato ad un frate di detto monastero), sulle pareti laterali sono effigiati i Santi a cui i duchi erano devoti: la Madonna del Carmine, le anime del Purgatorio, san Martino di Tours patrono della città; e, da buoni napoletani, i Caracciolo ci dipinsero sulla parete sinistra San Gennaro patrono di Napoli.
San Gennaro, questo santo simbolo di Napoli nel mondo al pari della pizza, del mandolino, del Vesuvio e di Pino Daniele, a conoscerLo bene fa tenerezza. Nel corso dei secoli trascorsi dal Suo martirio, avvenuto il 19 settembre 305 d.C., sono scorsi fiumi di inchiostro su chi fosse, sull’autenticità del miracolo del sangue che si scioglie miracolosamente nel duomo partenopeo la mattina della Sua festa, su Napoli stessa che (come tutti sanno) è tutto ed il contrario di tutto, dove ogni cosa ha il profumo o la puzza dell’umanità. Non è nostra intenzione qui farne ulteriore polemica. Piuttosto intendiamo far notare l’antico legame fra Martina e Napoli, che fu capitale, anche nel nome di Ianuarius, questo ragazzo di scarsi 35 anni orfano di padre e già vescovo di Benevento, ucciso in odio a Cristo: nel nostro paese ancora oggi alcuni trenta-quarantenni portano il Suo nome per una simpatia sotterranea che corre fra la cittadina della valle d’Itria, che su espresso desiderio del fondatore Filippo I d’Angiò era direttamente dipendente dalla capitale dell’antico Regno delle Due Sicilie, e la bella Partenope. Una leggenda metropolitana tutta martinese (neanche tanto leggenda poi) afferma che alcuni martinesi goliardici, ogni tanto, si dicano la domenica mattina: “Amma scé a pegghià ‘nu caféje au Gambrinus a Napule?” (andiamo a prenderci un caffè al bar Gambrinus a Napoli?), e senza esitare, si mettano in macchina, si facciano quattro ore di viaggio, arrivino effettivamente al celebre bar Gambrinus (dove tra l’altro ha lavorato una parente del sottoscritto) e, dopo essersi presi il caffè ed aver fatto un giro di neanche mezz’ora in piazza Plebiscito se ne tornino di nuovo a Martina.
Tornando a San Gennaro, RaiStoria nel novembre 2016 ha girato il programma “La croce e la spada – San Gennaro” proprio qui a Martina, nella cripta basiliana della chiesa dei Cappuccini, ed ironia della sorte il sottoscritto, di origine napoletana, ha impersonato come comparsa in detto documentario proprio il martire beneventano. I partenopei risiedenti a Martina, il 19 settembre, attendono con ansia il felice esito del miracolo del sangue (da alcuni anni anche in streaming sul web, a significare che la fede non ha epoca storica). E’ questa una buona occasione per scoprire un altro pezzo del grande patrimonio artistico cittadino: l’immagine di san Gennaro, appunto, dipinta nella cappella dei duchi Caracciolo a Palazzo Ducale.
(a cura del N.H. don Damiano Alessio Nicolella-De Vicariis de Venusio, marchese di Santa Lucia)
Web: www.raistoria.rai.it/artico…

Palazzo Ducale, cappella dei duchi (sale nobili) in piazza Roma – 09:00-20.00 (orari apertura sale) – ingresso libero – Info. Damiano Nicolella 3287024035

redazione.lecceoggi@gmail.com

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