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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 627° giorno di guerra

Ucraina: uccisi 1.000 residenti regione Kherson da inizio guerra, “11 luoghi di torture”

L’esercito russo ha deliberatamente ucciso 216 civili nella regione di Kherson durante la sua occupazione e più di 800 persone sono state uccise dai bombardamenti dopo la liberazione da parte delle forze ucraine della riva destra del fiume Dnipro: lo ha reso noto su Facebook la Procura regionale nel primo anniversario della liberazione di Kherson. Lo riporta Ukrinform. “Gli occupanti hanno deliberatamente ucciso almeno 216 civili… Più di 800 civili, tra cui 36 bambini, sono stati uccisi (dai bombardamenti)”, afferma la Procura, sottolineando che 23 persone sono morte nella regione per annegamento in seguito alla distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka. I bombardamenti prosegue la Procura, hanno distrutto o danneggiato quasi 6.000 siti civili.

Inoltre, nella regione sono stati scoperti 11 luoghi di tortura in cui i russi torturavano persone a causa delle loro opinioni filo-ucraine. Quattro prigionieri furono torturati a morte.

 

Kiev, sfollati interni in Ucraina quasi 5 milioni

“Funzionari ucraini a novembre hanno contato 4,9 milioni di sfollati interni dei quali 3,6 milioni hanno ottenuto lo status di sfollati interni dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022”, così scrive Ukrinform, “Iryna Vereshchuk, ministro ucraino per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, ha affermato che quasi la metà di tutti gli sfollati interni non ricevono benefici governativi perché non hanno presentato formalmente domanda”. Lo status di sfollato interno garantisce ai cittadini ucraini il diritto di ricevere alcuni benefici sociali dal governo, come pagamenti in contanti o accesso a servizi essenziali.

 

La Lettonia si candida al Consiglio di Sicurezza dell’Onu

La Lettonia ha ufficialmente annunciato la propria candidatura come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il 2026-2027. “La Lettonia è in grado di dare un contributo unico al rafforzamento del sistema internazionale multilaterale, ha detto il presidente della Lettonia, Edgards Rinkevics, intervenendo all’evento di presentazione della candidatura lettone a New York. Rinkevics ha indicato che al Lettonia ritiene come suo compito principale la protezione della Carta delle Nazioni Unite, dello stato di diritto, della pace, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale degli Stati membri delle Nazioni Unite. “L’aggressione della Russia contro l’Ucraina – ha continuato il presidente lettone – continua a porre sfide al mondo e all’ordine internazionale basato sulle regole. La Lettonia sostiene l’iniziativa di pace per Ucraina e invita i paesi e le organizzazioni ad aderirvi per progredire verso una pace giusta e duratura. Altrettanto impegnativa è la drammatica escalation di violenza in Medio Oriente. La Lettonia condanna fermamente i brutali attacchi di Hamas contro Israele.  Allo stesso tempo, la minaccia per la popolazione civile palestinese deve essere ridotta e deve essere garantito il rispetto del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario”.

 

La Corea del Sud aiuterà l’Ucraina nella produzione di droni

Il sindaco di Lviv, Andriy Sadovyi, ha dichiarato che la Corea del Sud aiuterà l’Ucraina a produrre più droni di alta qualità: “perché comprende l’importanza del nostro confronto con la Russia, che coopera con Pyongyang”.

 

Casa Bianca, nuovo no al piano repubblicano di separare gli aiuti a Israele e all’Ucraina

Il presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il repubblicano Mike Johnson, ha presentato una proposta di legge per continuare a finanziare temporaneamente il governo federale tenendo separati gli aiuti a Israele e all’Ucraina. Lo riferisce il quotidiano The Hill. La Casa Bianca ha respinto il progetto di finanziare l’attività del governo statunitense senza aiuti a Kiev. “Questa proposta è una ricetta per un ulteriore caos da parte dei repubblicani e [porta a] un altro shutdown, punto e basta”, ha dichiarato l’addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

luciani.2006@libero.it

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