LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE
Oggi è il 67° giorno di guerra
Secondo il quotidiano Haaretz non sono in corso colloqui tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi ma il canale di mediazione del Qatar è ancora attivo il canale
Non ci sarebbe nessun colloquio in corso tra Israele e Hamas in vista di un nuovo accordo per il rilascio degli ostaggi che sono stati rapiti in seguito all’attacco del 7 ottobre. Lo scrive ‘Haaretz’ che cita una fonte anonima a conoscenza della questione e che sembra smentire le ricostruzioni precedenti di ‘Channel 12’ che citavano una fonte israeliana che parlava di uno spiraglio per negoziare un nuovo accordo parziale per il rilascio degli ostaggi rapiti in occasione dell’attacco di Hamas ad Israele. “Né Israele né Hamas hanno presentato alcuna nuova proposta per un cessate il fuoco e il rilascio dei restanti ostaggi israeliani a Gaza”, ha detto ad ‘Haaretz’ un funzionario coinvolto nel processo. Tuttavia un’altra fonte ha detto al giornale che il canale di mediazione del Qatar è ancora attivo e le parti potrebbero ancora muoversi verso un nuovo accordo.
Onu: “Portati a Gaza cibo e carburante, ma sotto la media”
Domenica notte cento camion carichi di aiuti umanitari sono entrati a Gaza passando dall’Egitto. Lo ha detto il segretariato generale delle Nazioni Unite, che ha ricordato come la cifra sia più bassa rispetto ai cinquecento camion che sono entrati ogni giorno durante la pausa umanitaria. Nel corso del weekend sono stati consegnati, in media, 150 mila litri di carburante, sempre arrivati attraverso l’Egitto, contro i 67 mila litri giornalieri dei tre giorni precedenti. Le scorte, ha spiegato l’Onu, rappresentano la “quantità minima per prevenire il collasso dei servizi chiave, inclusi ospedali e ambulanze, acqua, infrastrutture sanitarie e rifugi per gli sfollati”. Domenica sono state consegnate anche 45 tonnellate di gas da cucina. E’ la prima consegna di questo tipo dalla ripresa delle ostilità tra Hamas e Israele.
Secondo Times of Israel si starebbe aprendo uno spiraglio per negoziare un nuovo accordo parziale per il rilascio degli ostaggi
Si starebbe aprendo uno spiraglio per negoziare un nuovo accordo parziale per il rilascio degli ostaggi rapiti in occasione dell’attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre. A sostenerlo è The Times of Israel che cita il canale tv israeliano Channel 12. “Le condizioni sono mature per un quadro in cui sia possibile iniziare a redigere nuovi accordi, dal punto di vista di Hamas e di Israele”, ha detto la fonte anonima israeliana all’emittente tv. Un accordo che, secondo quanto trapela, sarebbe “umanitario” e che potrebbe includere le donne, i feriti, i malati e gli anziani. Si ritiene che tra gli ostaggi ci siano 15 donne non militari e due bambini: Ariel Bibas, 5 anni, e il suo fratellino Kfir. Il capo del Mossad David Barnea e l’uomo di punta dell’Idf Nitzan Alon sono stati “invitati ad ascoltare ciò che gli intermediari stanno proponendo”, ma non ad avviare proposte proprie. “Se i qatarioti vogliono essere ascoltati, li ascolteremo”, dice la fonte anonima. Si stima che nessun nuovo accordo è previsto per la prossima settimana ma Israele vuole aprire una finestra a un possibile accordo in mezzo alla crescente pressione militare dell’Idf su Hamas, in modo che se Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, si dimostrerà pronto, i termini saranno in vigore – come è stato il caso della tregua di una settimana a fine novembre.