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LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 26° giorno di guerra

Politico: per Biden Netanyahu ha i giorni contati

L’amministrazione Biden ritiene che il premier israeliano Benjamin Netanyahu abbia i giorni contati a causa delle conseguenze della guerra a Gaza. Il presidente americano ha fatto presente indirettamente questa convinzione allo stesso leader dello Stato ebraico durante la sua visita in Israele il mese scorso, suggerendo di pensare alle lezioni che vorrebbe trasmettere al suo successore. Lo ha riferito Politico, citando due alti funzionari dell’amministrazione.

Secondo una terza fonte, Washington si aspetta che Netanyahu possa rimanere al potere solo per pochi mesi o fino alla fine della fase iniziale dell’incursione di terra israeliana a Gaza. Tuttavia, tutti i funzionari hanno riconosciuto l’imprevedibilità della politica israeliana, che potrebbe inficiare le loro previsioni. Il timore è che Netanyahu possa decidere di intensificare il conflitto nel tentativo di garantirsi la sopravvivenza politica.

Biden: “Ottimista su ritorno ostaggi”

Il presidente americano Joe Biden si è detto ottimista sulla possibilità di giungere alla liberazione delle 239 persone tenute in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza. “Continuiamo a mantenere nel nostro cuore” gli ostaggi, fra cui ci sono “bambini piccoli e anziani nonni, compresi cittadini americani”, ha detto Biden, dicendosi “ottimista” e assicurando che la sua amministrazione “continua a lavorare senza sosta per riunire queste famiglie”.

Raid Israele su Jabalia: profonda preoccupazione di Parigi

La Francia si è detta “profondamente preoccupata per il pesante bilancio” degli attacchi israeliani sul campo profughi palestinese di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. La diplomazia di Parigi in una nota ha ricordato che “la protezione dei civili è un obbligo del diritto internazionale vincolante per tutti”.

Herzog: ritorno ostaggi importante quanto vittoria

“Vi dico quello che ho detto alle famiglie, in modo inequivocabile: gli ostaggi sono nei nostri pensieri e il loro ritorno è parte integrante del successo di questa campagna – ovviamente – insieme alla vittoria in questa guerra decisiva contro il nemico e al ripristino della sicurezza nel paese”. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog durante un discorso alla nazione sulla “resilienza, spirito e anima” durante il quale ha elogiato il “mosaico israeliano” che ha incontrato mentre visitava i feriti, le famiglie degli ostaggi e le comunità sfollate, come riporta Times of Israel. Herzog ha assicurato che “le menti migliori – migliaia di israeliani, dalla leadership del paese a tutti i livelli dei servizi di sicurezza – lavoreranno con professionalità e dedizione, ogni minuto della giornata, per adempiere al nostro dovere morale come paese – per portarle gli ostaggi a casa.” Il presidente israeliano ha poi accusato Hamas di condurre una “campagna psicologica” contro Israele e ha chiesto agli israeliani di non cadere nella loro trappola e diffondere voci infondate.

Herzog ha poi posto l’accento anche sull’importanza dell’unità tra cittadini ebrei e arabi: “Dobbiamo sradicare ogni forma di inimicizia, razzismo e violenza nei confronti dei diversi gruppi dentro di noi. Ricordate che ci sono dozzine di cittadini arabi qui che hanno pagato con la vita durante il terribile massacro (da parte di Hamas), e come parte delle forze di sicurezza e dell’Idf (forze di difesa israeliane). Ricordate la responsabilità reciproca dimostrata dalla stragrande maggioranza della società araba in Israele”. Herzog ha concluso elogiando lo “spirito indistruttibile” di Israele, definendolo “lo spirito di una tempesta che è sorta dalle ceneri e dalla distruzione e sta già soffiando con tutta la sua forza”.

Estremista di destra a capo commissione Knesset per Cisgiordania

Un deputato del partito ultranazionalista israeliano Sionismo religioso è stato scelto come capo della sottocommissione parlamentare per la Cisgiordania della Knesset. Lo riferisce Times of Israel, sottolineando che, prima di essere eletto, Tzvi Succot era un attivista radicale del movimento dei coloni, escluso dal servizio militare per il suo passato violento di estrema destra.

Nel 2010, Succot era stato arrestato dalla polizia per il presunto coinvolgimento nell’incendio di una moschea nel nord della Cisgiordania, vicino all’insediamento di Yitzhar, dove viveva, ma poi non è stato incriminato. La leader del partito laburista Merav Michaeli ha contestato la nomina, definendo Succot “una delle persone più pericolose in Israele, un razzista, un piromane”. Secondo il movimento Peace now, Succot rappresenta “coloro che hanno abbandonato la sicurezza sul confine con Gaza a favore degli avamposti illegali in Cisgiordania”.
Il Messico chiede all’Onu l’immediato cessate il fuoco a Gaza

Il Messico chiede alle Nazioni Unite l’immediata cessazione delle ostilità nei territori palestinesi e l’immediato rilascio degli ostaggi, tra i quali si trovano due cittadini messicani. Durante la sessione d’emergenza dell’Assemblea il governo messicano, attraverso la sua ambasciatrice Alicia Buenrostro, ha confermato la posizione neutrale adottata dal Paese fin dall’inizio del conflitto a Gaza. Buenrostro ha inoltre invitato gli stati coinvolti a creare un corridoio umanitario, ricordando che “le rappresaglie sono contrarie al diritto internazionale”.

luciani.2006@libero.it

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