HomeL’ANGOLO DEDICATO AL LIBROL’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

LE ALI DI CERA di Marco Minicangeli

“Le ali di cera” è un romanzo che cattura e appassiona.

Intrigante dal lato investigativo, è un noir immersivo, perfettamente innestato nel territorio che descrive. E’ proprio la narrazione del teatro degli eventi, così ricco di varia umanità, a dargli una marcia in più, a entrare nel cuore del lettore, portandolo a toccare con mano un mondo vero, difficile, ai margini, dove tante speranze vengono frustrate ed è facile perdersi, ma con rapporti quasi tribali, che sono forti, fortissimi, e sottostanno e leggi non scritte che hanno il sapore di rituali antichi.

Dalle prime pagine entriamo nella Roma di borgata, lontana dalle zone del turismo, dalle luci dei monumenti, dove c’è la vita che pulsa, si perde e si arrabatta, prima di accostarci a quella diametralmente opposta. Scopriamo la scrittura di Marco Minicangeli, che è profonda, ritmata, ma si prende lo spazio e il tempo per la descrizione, regalando una narrazione dinamica che è un vero piacere seguire.

“Le ali di cera” racconta il crimine in due dimensione diverse.

Seguendo il protagonista Massimo, giornalista di nera, lo vedremo scavare in un delitto dalle tante zone d’ombra, alla caccia dell scoop, ma soprattutto della verità. Questo personaggio è carismatico, comprensibile immediatamente, bravo sul lavoro, esperto, con valori consolidati dove l’amicizia e le radici sono importanti. Tramite la sua professione, Massimo porta il lettore a confrontarsi coi poteri occulti, forti, quelli dove girano grosse somme di denaro e interessi, dove i burattinai sono così lontani e importanti che mai pagheranno, lasciando sull’asfalto e nel sangue, solo i burattini e chi, giusto in un mondo ingiusto, cerca di fare la differenza.
Questa trama muove il libro, appare come filone principale, ma dopo aver letto il romanzo non sono così sicura che sia questa la vera storia. E’ vero che è intrigante, interessante e fa pensare, ma è una trama “secondaria” a scaldare il cuore, a far provare tante emozioni, prima fra tutte la tristezza per lo spreco e il dolore. Sempre Massimo, che dal mondo dell’infanzia non si è mai staccato, sebbene sia un professionista del giornalismo e di certo le possibilità le ha avute, offre lo spunto all’autore per parlarci di quelle situazioni popolari che passano inosservate, perché della gente comune e dei suoi comuni e spiantati rovelli, importa poco. E’ il racconto di quei crimini da nulla, come un furto al supermercato che va male, che diventa seme di tragedia. Scopriamo una storia che parla di sogni infranti, di ali di cera che si sciolgono al sole e fanno precipitare giù, negli abissi della speranza uccisa, nella ricerca cieca di vendetta che nulla ha a che fare con la giustizia e non reca sollievo o salvezza.

E’ questa narrazione che motiva il titolo, che regala emozione, mentre il caso ricco, opulento, della Roma dei palazzi e delle chiese, è lo spunto che indigna, che fa digrignare i denti. Cosa hanno in comune questi due filoni a parte il fatto che sono contenuti nello stesso romanzo? Le mani vuote, per diversi motivi e con differenti sentimenti, che si chiudono alla fine stringendo il nulla. Un messaggio sul quale è bene soffermarsi.
“Le ali di cera” può essere letto come un romanzo d’evasione, ma al suo interno c’è tanto, reso con personaggi ben creati, che parlano in modo credibile, per un ritmo in crescendo che si segue con vivo interesse.
Qualche pecca nell’editing non inficia il piacere di un romanzo coinvolgente, con un forte sentimento sociale.

luciani.2006@libero.it

No Comments

Leave A Comment