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L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

LA PITTRICE DELLE FATE di Simona Cremonini

Dopo “Il pittore delle Fate” romanzo auto conclusivo, Simona Cremonini torna al pubblico con quello che, sebbene si possa leggere in maniera indipendente, è un seguito: “La pittrice delle Fate”.

Quest’opera, comprensibile da sola, è perfetta se si conoscono i fatti accaduti nel libro precedente ed è un’avventura di magia e folclore, tra fantasia e umane passioni che sono reali, ambientata nella Londra vittoriana.

Avendo letto entrambi i libri, posso dire di aver ritrovato con piacere il potere ammaliante della scrittura della Cremonini, riscontrando una marcia in più in “La pittrice delle fate”.

Questo romanzo, avvincente e d’incanto, ha il pregio aggiuntivo di essere, attraverso i suoi giovani protagonisti, anche opera di formazione, oltre a fornire uno spaccato sulla società del tempo e permetterci di riflettere sull’oggi, su quei retaggi del passato difficili da scardinare.

Se a questo aggiungiamo un’avventura che coinvolge, incomprensioni e incastri di trama che danno dinamicità e suspense, capite bene che il romanzo è godibile e assolutamente da leggere.

Protagonisti sono quattro ragazzi che, sebbene vengano da vite diverse, hanno molto in comune. Stanno cercando la loro strada nella vita, sono curiosi, pieni di passione e hanno grandi sogni e progetti importanti.

Sono indipendenti e le regole della società e le gabbie imposte dal retaggio o dalla famiglia, gli stanno strette. Non manca lo scontro generazionale, perché sembra che davvero in ogni epoca gli adulti si siano dimenticati cosa significa essere ragazzi, certo agiscono per il bene, ma tarpare le ali, ignorare indoli e inclinazioni è sbagliato oltre che pericoloso.

Se i quattro ragazzi sono di sicuro le figure più interessanti e sfaccettate da seguire, anche gli altri personaggi trovano il loro senso e sono perfettamente inseriti nel contesto. La trama prende di pancia, è una compagnia gradevole per ore di lettura che si ricercano e si godono con piacere.

L’avventura non manca, anzi, dopo quelli iniziali che sono necessariamente di introduzione nella trama, capitolo dopo capitolo abbiamo tanto di cui emozionarci.

A volte si vorrebbe prendere i personaggi, scuoterli e fargli dire subito quello che sanno, quelle notizie che hanno raccolto, ma che, per contrattempi, ritrosie e intervento di altri fatti, sono state taciute.

Delicatezza e avidità, incomprensioni e voglia di scoperte, fanno de “La pittrice delle Fate” un libro consigliato per tutti, dai ragazzi agli adulti.

Quando Simona me ne ha regalata una copia, nella dedica ha scritto: Per percorsi avventurosi. Parole azzeccate che descrivono al meglio l’opera, un vero intreccio tra percorsi di vita e avventura.

“La pittrice delle Fate” ha una sua fine, ma non mi stupirei affatto se ne arrivasse, in futuro, un seguito.

Le Fate esistono e sono tra noi: incontratele tra queste pagine.


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luciani.2006@libero.it

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