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LE DONNE NELLA STORIA: CATERINA CORNARO ultima regina di Cipro

LE DONNE NELLA STORIA: CATERINA CORNARO ultima regina di Cipro

CATERINA CORNARO ultima regina di Cipro

Caterina Corner, italianizzato in Caterina Cornaro, nacque a Venezia il 25 novembre 1454 dove morì il 10 luglio 1510

Terza parte segue da venerdì 12 aprile 2024

La situazione per i congiurati si stava però complicando: Ferdinando, volendo evitare lo scontro diretto con la Repubblica, smise di dare il suo aiuto, mentre tra gli stessi commissari cominciarono a sorgere delle discordie e c’era chi avrebbe preferito un accordo con Venezia, proponendo il matrimonio tra il maggiore dei bastardi di Giacomo II e una sorella della Corner. Di questo momento di difficoltà approfittò il Soranzo che, favorito dagli abitanti di Nicosia che si erano rivoltati a sostegno della regina, il 31 dicembre sbarcò a Famagosta con le proprie truppe, provocando la fuga del Fabricies e di altri congiurati.

Assicuratosi il controllo dell’isola, mise a morte quanti erano coinvolti negli assassini del Corner e del Bembo, bandì catalani, siciliani e napoletani e ne confiscò i beni. Quando il 2 febbraio il Mocenigo lo raggiunse col resto della flotta, l’isola era ormai pacificata.

Caterina continuò a regnare sotto la costante protezione della Repubblica di Venezia anche dopo la morte di suo figlio Giacomo III, (1474) per febbri malariche.

Nell’ottobre de 1488 fu scoperta un’altra congiura, ordita ancora dai nobili catalani. Venezia represse di nuovo la ribellione e decise di richiamare Caterina, costringendola ad abdicare a favore della Repubblica.

A seguito del suo rifiuto, fu minacciata che, nel caso di disobbedienza, sarebbe stata spogliata di tutti i privilegi e trattata come ribelle. Il 26 febbraio 1489 fu sottoscritto l’atto ufficiale dell’abdicazione di Caterina in favore dellaSerenissima Repubblica.

Il 18 marzo, vestita di nero, la regina lasciò per sempre Cipro.

Venezia accolse la sua figlia in maniera trionfale. Arrivata da Cipro a San Nicolà al Lido, entrò il giorno seguente, il 6 giugno 1489, seduta sul Bucintoro accanto al Doge Agostino Barbarico.

Dopo la consegna formale della corona alla Serenissima in an Marco, fu nominata domina Aceli (signora di Asolo), conservando tuttavia anche negli atti ufficiali il titolo e il rango di regina.

Sul territorio di Asolo Caterina aveva gli stessi poteri del doge. Unici limiti: non poteva far subire ai sudditi nessun onere o angheria e non poteva ospitare chi non fosse gradito al doge.

Caterina chiamò alla sua corte artisti e letterati, tra cui Giorgione, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo, che qui ambiento “Gli Ascolani”.

Nel 1509, all’avanzare delle truppe imperiali di Massimiliano I d’Asburgo, si rifugiò a Venezia. Ritornata nel suo castello e tra gli asolani che tanto l’amavano, fuggì di nuovo quando le truppe tedesche si riaffacciarono alle porte di Altivole.

Morì e, nella chiesa dei Santi Apostoli, tanta fu la folla che volle partecipare al rito funebre che i Provveditori fecero costruire un ponte di barche , da Rialto a Santa Sofia per permettere un migliore deflusso.

La salma rimase solo pochi anni nella chiesa dei Santi Apostoli, perché nel 1584 venne trasferita nella chiesa di San Salvador, nella grande tomba voluta per lei dal fratello Giorgio, opera dello scultore svizzero Bernardino Contin, dove tuttora riposa.

Fine

luciani.2006@libero.it

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