HomePoliticaLEGGE ELETTORALE SÌ, LEGGE ELETTORALE NO… MA QUANDO PARLIAMO DEGLI UOMINI?

LEGGE ELETTORALE SÌ, LEGGE ELETTORALE NO… MA QUANDO PARLIAMO DEGLI UOMINI?

LEGGE ELETTORALE SÌ, LEGGE ELETTORALE NO… MA QUANDO PARLIAMO DEGLI UOMINI?

L’intervento del Senatore Vincenzo BARBA che invita il centrodestra all’unità auspicando, nel contempo, il ritorno a casa di Denis Verdini.

vincenzobarba

Siamo in balia di un governo pasticcione che vive alla giornata; un governo senza idee, progetti e strategie, che campa di espedienti per dare l’impressione di aver svolto il suo compitino o, nella migliore ipotesi, di essere comunque presente…

L’Italia merita ben altro!!! Il nostro Paese ha bisogno di rinascere e per farlo c’è bisogno che i cittadini possano finalmente votare i rappresentanti di quella forza politica che è maggioranza e che, negli ultimi anni, ha preferito battibeccare e far vincere gli altri, la minoranza.

È arrivato il momento di uscire allo scoperto e di prendersi ciascuno le proprie responsabilità.

Il centrodestra vince solo e soltanto se è unito, solo e soltanto se smette di indugiare e si riconosce nell’unica leadership possibile, quella di Silvio Berlusconi.

Ecco perché l’appello del nostro Presidente a ritornare tutti dalla stessa parte per vincere una battaglia di libertà contro chi è al governo della Nazione dal 2011 a oggi senza essere mai stato scelto dagli Italiani è un appello che deve trovare immediata risposta.

Perché il centrodestra sia unito bisogna superare ogni sterile polemica e ogni dannosissima idea di ripicca. Si vince se si è coesi, uniti, compatti, dando la possibilità di tornare a casa, nella nostra casa, a coloro che per tante ragioni – giuste o non giuste, razionali o no, semplici o concrete – si sono allontanati e sono andati via. Tutti devono essere riabbracciati, accolti, valorizzati, perché troppo importante è l’obiettivo finale che abbiamo davanti per stare a perdere tempo litigando su quegli inutili personalismi che potrebbero essere l’unica e sola causa di sconfitte elettorali e di sonore batoste.

Tra tutti i ritorni che mi auguro possano avere inizio da subito vedo come un’autentica necessità quella del rientro in squadra dell’amico Denis Verdini, un uomo brillante, competente, autorevole che ha il diritto di tornare ad esprimere i suoi pensieri e le sue idee nel nostro schieramento e collaborare alla guida di questa ‘Ferrari’, eccellente come mezzo ma priva di un pilota da Gran Prix.

Con Verdini e tanti altri il nostro partito ha conosciuto i momenti più elevati di organizzazione politica; senza di lui ha rischiato di regnare per troppo tempo la confusione. Inutile dire che dal suo auspicato ritorno a casa a beneficiarne sarebbe l’intera coalizione, il nostro intero schieramento.

Come un’orchestra per suonare ha bisogno di un direttore in grado di armonizzare i vari suoni, così il centrodestra italiano necessita di Denis Verdini, un uomo che ha dimostrato sempre di possedere tanta capacità manageriale ed elevatissime doti politiche fuori dal comune che devono essere messe a disposizione non di un gruppo ristretto di persone, bensì di un Paese intero ridotto in ginocchio dalle fandonie del centrosinistra.

L’economia è ferma, le aziende chiudono, il lavoro è un miraggio, ma da mesi l’agenda politica del centrosinistra è fitta solo di discussioni inutili sulla cittadinanza da dare o meno agli extracomunitari nati in Italia.

È serio un Governo che non ha il polso dei problemi del Paese? Rivolgo sommessamente, da umile lavoratore della politica, da uomo che vuole dare un contributo reale, l’invito a tutto il centrodestra a ritornare a essere ciò che era, ovvero l’unica classe politica dirigente e diligente – onnipresente – in sintonia con i suoi cittadini al solo scopo di costruire un cammino che ci porti via dalla palude in cui siamo finiti.

L’unica leadership possibile, detto da chi sta in mezzo ai cittadini e alla gente comune, sarebbe quella di Silvio Berlusconi, il dato è più che mai certo.

Ma un uomo solo al comando non basta; serve una squadra, a tutti i livelli, dal centro alla periferia. Una squadra composta da big, da persone autorevoli, da politici navigati; e noi in casa nostra, quella di Forza Italia, ne abbiamo tanti, anzi tantissimi.

L’auspicio è che Denis Verdini, da subito, come nei tempi appena trascorsi, possa tornare a casa, nella sua casa, quella casa, anzi quel palazzone che senza di lui non sarebbe mai stato realizzato.

Sen. Vincenzo BARBA

redazione.lecceoggi@gmail.com

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