HomePoliticaPIANO DI RIORDINO: “UNA PROVINCIA COME QUELLA DI TARANTO NON PU0’ AVERE SOLO UN PRONTO SOCCORSO”

PIANO DI RIORDINO: “UNA PROVINCIA COME QUELLA DI TARANTO NON PU0’ AVERE SOLO UN PRONTO SOCCORSO”

PIANO DI RIORDINO: “UNA PROVINCIA COME QUELLA DI TARANTO NON PU0’ AVERE SOLO UN PRONTO SOCCORSO”

RENATO PERRINI oltre con fitto

Dichiarazione del consigliere regionale tarantino dei Conservatori e Riformisti, Renato Perrini, in Commissione Sanità

“Una provincia come quella di Taranto non può avere solo un Pronto Soccorso”. E’ questo il grido di allarme che il consigliere regionale del territorio jonico dei Conservatori e Riformisti, Renato Perrini, ha rivolto al Direttore del Dipartimento Sanità della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti, presente questa mattina in Commissione Sanità per una nuova discussione del Piano di Riordino Ospedaliero, che ha ottenuto una seconda bocciatura.

Il consigliere tarantino del partito di Fitto, condividendo la visione generale del suo capogruppo Zullo, si è soffermato in modo particolare sulla soppressione del Pronto soccorso dell’ospedale Moscati che, invece, strategicamente sul territorio era meglio disposto e quindi riusciva a servire meglio i tarantini.

“Oggi, invece, succede  – ha spiegato Perrini – che è vero che non ci sono numericamente più accessi al Pronto soccorso, che statisticamente sono rimasti gli stessi, ma questi ora sono concentrati tutti sul Santissimo Annunziata. Il che comporta automaticamente un allungarsi dei tempi che provoca disagi infiniti: l’ultimo in ordine di tempo il caso del l’anziana rimasta sulla barella per oltre nove ore”.

“Sento parlare – ha aggiunto – di una situazione provvisoria in attesa del nuovo ospedale. Sono un imprenditore del settore e francamente nutro forti dubbi che questo possa realizzarsi in pochissimo tempo: da quando sono consigliere regionale me ne sto interessando direttamente, ne sento parlare da un anno e mezzo e so che la variante su dove deve sorgere non è stata neppure approvata. E allora siccome prevedo tempi lunghissimi per la realizzazione della nuova struttura, nel frattempo sarebbe opportuno lasciare attivi tutti i servizi sanitari esistenti, altrimenti un territorio come quello di Taranto già fortemente penalizzato per emergenze di carattere nazionale, si pensi solo all’Ilva e all’accoglienza degli immigrati, si finisce che a essere a rischio è davvero  la salute dei tarantini”.

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment