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IL SALENTO DALL PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

IL SALENTO DALL PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

Le frazioni di LECCE

VILLA CONVENTO 

CHIESA DI VILLA CONVENTO

Dell’antica Contea di Lecce, fondata dai Normanni intorno al 1055, facevano parte il casale di Santa Maria de Novis (attuale Novoli) e il feudo di Nubilo o Novule o Noole (attuale Villa Convento). Questi territori seguirono le stesse sorti della Contea passando sotto i domini di Svevi, Angioini e Aragonesi; e sotto il controllo delle varie famiglie feudatarie. Nel 1523 Paolo Mattei, già feudatario di Santa Maria de Novis, acquistò da Aurelia di Acaia, moglie di Giovanni Maria Guarino, il feudo di Nubilo o Novule, a quel tempo disabitato. Qui, nel 1551, Filippo I Mattei fece poi erigere un convento per i padri Domenicani e l’annessa chiesa di sant’Onofrio, favorendo in questo modo il popolamento (o il ripopolamento) del feudo. A causa della presenza di questo convento, l’antico casale di Nubilo (o Novule) iniziò a essere chiamato Sant’Onofrio (dal nome del santo cui era titolata la chiesa) oppure Convento (Cumentu), denominazione rimasta tuttora. Invece, il toponimo Novoli (Nòvule, Nòule) finì per identificare il vicino casale di Santa Maria de Novi.

Oggi la frazione di Villa Convento è divisa amministrativamente tra Lecce e Novoli.

SAN LIGORIO 

MASSERIA SAN LIGORIO FOTO ALESSANDRO ROMANO

(foto Alessandro Romano)

Uscendo da Lecce e dirigendosi verso il mare si incontra dopo pochi chilometri, all’incirca 4, uno dei tanti borghi che con i propri casali agricoli furono la fonte della ricchezza alimentare della stessa città. Uno di questi era ed è San Ligorio.  In effetti, la frazione è un piccolo sobborgo del capoluogo, ed ha origine da un antico casale medievale del X secolo, poi fu costruito un palazzo baronale. Il centro è documentato sin dal XIV secolo. La sua economia è basata principalmente sull’agricoltura, con la coltivazione di ulivo e della vite, e sulla produzione di vini tipici, come negroamaro e primitivo, e olio di oliva doc.

San Ligorio, situato al confine con un altro casale: il Crocefisso (costruito su un precedente insediamento romano, rimane ancora oggi l’omonima piccola chiesa con le effigi seicentesche di Sant’Oronzo), San Ligorio conserva ancora l’impianto originario del 1300, periodo in cui si trova riscontro del Casale su alcuni testi.

Esso fu residenza dei suoi ultimi feudatari, la Famiglia Palmieri, e ancora oggi mantiene una certa serenità ambientale nonostante la vicina e moderna tangenziale cittadina.

Sulla piazza del paese si nota la chiesetta, accanto all’antico palazzo baronale, su cui svetta ancora lo stemma dei Palmieri. La chiesa è piccolina ma ha delle “botti” davvero ammirevoli;  l’interno custodisce, come anche la chiesetta del Crocefisso, l’immagine del patrono leccese, Sant’Oronzo.

Negli ambienti sottostanti della costruzione, esiste un grande frantoio semi ipogeo, uno dei centri di lavoro dell’antico casale, e poi le stalle.

Sopra, una sala dell’edificio, a piano terra, caratteristica per le grandi e spettacolari volte che la coprono, riprova della ricchezza di questo feudo.

Ottavia Luciani

 

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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