HomeCronaca e AttualitàGUERRA HAMAS -ISRAELE

GUERRA HAMAS -ISRAELE

GUERRA HAMAS -ISRAELE

Oggi è il 201° giorno di guerra

Egitto: “L’invasione di Rafah sarebbe pericolosa e inefficace”

I piani “ampiamente respinti” per un’invasione massiccia della città palestinese di Rafah, mai accantonata da Israele, sarebbero, secondo l’Egitto inefficaci e metterebbero a repentaglio i rapporti del Paese con Israele. Lo ha detto il capo dell’Ufficio stampa statale Diaa Rashwan, in una intervista con Extra News. “Un’invasione di terra a Rafah metterebbe a repentaglio oltre quattro decenni di pacifiche relazioni egiziano-israeliane”, hadetto Rashwan, e le forze del primo ministro Benjamin Netanyahu tornerebbero “a mani vuote”. “Se entrerà a Rafah, Netanyahu non potrà offrire al popolo israeliano nulla che possa portare conforto alle famiglie degli ostaggi, né ritornerà con le teste dei leader di Hamas mozzate, né riuscirà a fermare l’attaccolanciato da Gaza”. “L’Egitto – ha concluso – non romperà mai le sue relazioni con nessun Paese, a meno che la sua sicurezza nazionale o la causa palestinese non siano messe a repentaglio”, ha aggiunto citando osservazioni del presidente Abdel-Fattah El-Sisi.

 

Sigrid Kaag, coordinatrice umanitaria edella ricostruzione Onu per Gaza: “Progressi di Israele sugli aiuti ma servono altri passi”

“Il governo israeliano ha assunto diversi impegni per migliorare la distribuzione degli aiuti a Gaza e sono stati compiuti numerosi passi, tra cui un aumento del volume degli aiuti sdoganati, l’apertura temporanea del valico di Erez e del porto di Ashdod, un aumento dei camion che entrano a Gaza direttamente dalla Giordania. Sebbene l’attuazione di alcune misure sia in corso, sono necessari ulteriori passi definitivi e urgenti per impostare il percorso per un flusso sostenuto di beni in termini di volume, necessità e portata”. Lo ha detto Sigrid Kaag, coordinatrice umanitaria edella ricostruzione Onu per Gaza. “Considerata la portata della distruzione e della sofferenza umana, ogni giorno conta – ha aggiunto in Consiglio di Sicurezza – l’ Onu è in contatto con il governo israeliano su altre misure che necessitano di un’attuazione urgente o continua, tra cui questioni relative alle procedure dei posti di blocco, autorizzazioni tempestive per consentire che i movimenti dei convogli umanitari avvengano come previsto, approvazione di ulteriori dispositivi di comunicazione, veicoli blindati e pezzi di ricambio per attrezzature critiche”. E “altrettanto urgente – ha concluso – èl ‘accordo sull’evacuazione medica e delle vittime”

 

Biden ha ricevuto la bambina liberata a novembre da Hamas

Il presidente americano Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca Abigail Edan, la bambina israelo-americana di 4 anni tenuta in ostaggio da Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre scorso in Israele e rilasciata lo scorso novembre. Lo ha detto alla stampa il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, sottolineando che l’incontro è servito a ricordare gli ostaggi americani ancora nelle mani di Hamas.”Stiamo lavorando giorno dopo giorno per garantire che anche loro possano tornare sani e salvi a casa dai loro cari”, ha aggiunto

 

Amnesty International chiede un’indagine indipendente per le fosse comuni a Gaza

A seguito della scoperta di centinaia di corpi all’interno di fosse  comuni presso gli ospedali al-Nasser di Khan Younis e al-Shifa di Gaza City, la  direttrice delle ricerche di Amnesty International Erika Guevara-Rosas ha diffuso  questa dichiarazione: “La raccapricciante scoperta di queste fosse comuni evidenzia l’urgenza che sia  garantito immediato accesso nella Striscia di Gaza a un’indagine indipendente, della  quale facciano parte esperti sui diritti umani e di anatomia forense, col compito di  conservare prove e svolgere accertamenti indipendenti e trasparenti per assicurare che  i responsabili di ogni violazione dei diritti umani siano chiamati a risponderne”. “La mancanza d’accesso, nella Striscia di Gaza, a personale esperto in materia di diritti umani ha sin qui ostacolato indagini efficaci sull’effettiva dimensione delle violazioni dei diritti umani e dei crimini di diritto internazionale commessi negli ultimi sei mesi, di cui è stata documentata solo una piccola parte”.

“Senza adeguate indagini che possano determinare come quelle persone siano morte o quali violazioni possano essere state commesse, non sapremo mai la verità sull’orrore che si cela dietro quelle fosse comuni. Le fosse comuni sono potenziali scene del crimine che offrono prove importanti ma sensibili al tempo. Queste prove dovranno essere protette fino a quando personale professionalmente preparato e dotato delle risorse necessarie non potrà svolgere in sicurezza le esumazioni e le accurate identificazioni dei resti”.

“La mancanza di esperti in anatomia forense e la decimazione del settore medico di Gaza  a seguito della guerra e del crudele blocco imposto da Israele, unitamente  all’indisponibilità delle risorse necessarie per identificare i corpi, come ad esempio  i test del Dna, rappresentano enormi ostacoli per l’identificazione dei resti. In questo modo si nega alle vittime una degna sepoltura e alle loro famiglie, che sono in un limbo d’incertezza e angoscia, il diritto alla verità e alla giustizia”

 

L’esercito israeliano ha costruito una linea di confine tra il nord e il sud di Gaza

L’esercito israeliano ha costruito una linea di confine tra il nord e il sud di Gaza, con una rete di filo spinato che va dal confine israeliano a est e il mare a ovest, e con due posti di blocco: uno lungo la strada Salah al-Din, che percorre tutta la Striscia da nord fino a Rafah, el’altro sulla strada costiera Al Rashid. Lo riferiscono fonti locali a Gaza. Il posto di blocco sulla strada costiera consente ai residenti palestinesi di andare da nord a sud, mentre -riferiscono ancora le fonti – “molte persone sono state uccise quando hanno cercato di tornare verso nord”. La linea di confine, continuano le fonti locali, non sembra costruita per essere rimossa dopo la guerra, ma piuttosto destinata a diventare permanente, evocando di fatto l’idea delle intenzioni israeliane per il futuro politico della Striscia dopo la guerra.

 

 

luciani.2006@libero.it

No Comments

Leave A Comment