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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 640° giorno di guerra

Zelensky: presto la riforma del piano di mobilitazione

L’Ucraina sta elaborando una riforma del suo programma di mobilitazione delle truppe. Lo ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. Kiev non rivela le perdite di truppe né il funzionamento del suo programma di mobilitazione, in corso da quando la Russia ha aggredito l’Ucraina nel febbraio 2022. Zelensky ha detto di aver ordinato agli alti funzionari di redigere delle proposte. “La prossima settimana vedrò questo piano”, ha detto Zelensky.

 

Consiglio baltico: contrastare la stanchezza per la guerra in Ucraina

“La stanchezza per la guerra è un fenomeno comune alle società che vivono in pace. Se la stanchezza per la guerra in Ucraina prendesse il sopravvento, l’Ucraina cesserebbe di esistere. Dobbiamo combatterlo: l’Occidente ha abbastanza forza per dare all’Ucraina il sostegno necessario per ottenere la vittoria”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis, nel corso del suo intervento alla XXIX sessione plenaria del Consiglio baltico, tenutosi oggi a Tallinn, in Estonia. Landsbergis ha, inoltre, sottolineato l’importanza che gli Stati baltici facciano sentire la propria voce nella costruzione della nuova architettura della difesa dello spazio euro-atlantico. “Dobbiamo essere uniti e farci intendere – ha detto il politico lituano – perché potremmo essere noi i primi a dover affrontare la Russia in futuro”. “La vittoria dell’Ucraina- ha continuato Landsbergis – è una questione esistenziale non solo per gli Stati baltici, ma anche per l’Occidente, e il nostro sostegno all’Ucraina in difficoltà deve essere la principale priorità del prossimo futuro”. Analoghi i toni sono stati utilizzati nel suo intervento dal ministro degli Esteri dell’Estonia, Margus Tsahkna, che ha posto tuttavia l’accento sulla necessità di una maggior pressione sui partner europei per un ulteriore inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia, compreso un embargo sul commercio. Tsahkna ha anche ribadito la necessità di stimolare l’Unione europea a creare gli strumenti giuridici necessari all’utilizzo dei beni russi congelati per la ricostruzione dell’Ucraina. Il ministro degli Esteri della Lettonia, Krisjanis Karins, ha aggiunto che, nell’attuale situazione geopolitica, la cooperazione tra gli Stati baltici negli affari interni è estremamente importante. In particolare, Karins ha auspicato un’ancora più stretta collaborazione nella lotta all’immigrazione clandestina, utilizzata come uno strumento di guerra ibrida dalla Russia con lo scopo di aumentare le tensioni nella regione baltica.

 

Zelensky sente Rutte, focus su aiuti finanziari e militari

“Durante una telefonata” con il premier olandese uscente Mark Rutte “abbiamo discusso degli forzi per mantenere l’unità europea”. Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Abbiamo inoltre discusso dell’importanza di continuare l’assistenza militare e finanziaria all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa. A questo proposito, la recente decisione dei Paesi Bassi di fornire all’Ucraina altri 2 miliardi di euro per il 2024 è il miglior segnale per gli altri partner”, prosegue Zelensky, dicendosi “grato ai Paesi Bassi per tutta la loro assistenza, così come per il sostegno alla formula di pace ucraina e all’iniziativa umanitaria Grain from Ukraine”.

 

Il presidente lettone in Ucraina: il vostro posto è in Ue, sostegno a Kiev fino alla vittoria

“Il posto dell’Ucraina è nell’Unione europea. Il Paese ha compiuto progressi significativi nell’attuazione delle riforme, nonostante le difficoltà e la guerra contro la Russia. Proprio per questa ragione, la Lettonia auspica il rapido avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea”. Lo ha affermato il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, al termine dell’incontro, avvenuto oggi a Kiev, con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. Nel corso del colloquio, il politico lettone ha ribadito il pieno e convinto sostegno economico, finanziario, militare, politico e umanitario della Lettonia all’Ucraina fino al conseguimento della vittoria contro la Russia, ritenuta l’unica possibile precondizione per una pace sicura e duratura. Rinkevics ha, inoltre, sottolineato l’impegno del suo Paese a sostegno della ricostruzione dell’Ucraina e, in particolar modo, della regione di Cherigov. “La Lettonia – ha detto RInkevics – ha già investito nella ricostruzione dell’Ucraina più di cinque milioni di euro e prevede investimenti di analoga portata nei prossimi anni”. Nel corso della giornata, il presidente della Lettonia si è recato anche nella regione di Chernigov, dove ha incontrato il capo dell’amministrazione militare regionale, Vyacheslav Chaus, con il quale ha visitato alcuni dei principali luoghi danneggiati dall’occupazione russa.

 

Bild, ‘piano Biden-Scholz per portare Zelensky a trattare’. La Cancelleria smentisce: ‘Decide Kiev, sostegno finché servirà’

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz condividerebbe un piano con il presidente Usa Joe Biden per portare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a trattare con Putin. Lo riferisce la Bild. Biden e Scholz non vorrebbero indicare “direttamente” a Zelensky come regolare eventuali trattative, ma fare in modo di “fornire a Kiev le giuste quantità di armi per garantire che l’esercito ucraino possa tenere il fronte attuale, ma non sia in grado di riconquistare militarmente i territori occupati”, scrive il tabloid tedesco. Rispondendo al giornale, la cancelleria tedesca ha però smentito che la Germania persegua obiettivi propri con il suo sostegno all’Ucraina, ribadendo che Berlino “è fermamente al fianco dell’Ucraina” e la sosterrà “per tutto il tempo necessario a difendersi dall’attacco russo”. “Spetta all’Ucraina determinare gli obiettivi militari e politici della sua difesa dall’aggressione russa”, ha dichiarato la cancelleria. Secondo la ricostruzione di Bild, un “insider del governo” tedesco avrebbe invece spiegato che “Zelensky dovrebbe arrivare da solo alla consapevolezza che le cose non possono andare avanti così”, che questo dovrebbe accadere “senza alcuna sollecitazione dall’esterno” e Zelensky “dovrebbe rivolgersi alla sua nazione di sua spontanea volontà e spiegare che è necessario trattare”. Ci sarebbe poi anche un piano B alternativo nelle “capitali occidentali”, cioè mantenere “un conflitto congelato senza un accordo tra le parti”, dice sempre la fonte citata da Bild.

luciani.2006@libero.it

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