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LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 61° giorno di guerra

L’ambasciatore palestinese all’Onu si appella alla Cpi

“Perché abbiamo adottato lo Statuto di Roma? L’ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, lancia un appello alla CPI affinché intervenga: in una sessione dell’assemblea ha citato lo Statuto di Roma, su cui si fonda la Corte penale internazionale. Il suo intervento è stato ripreso da al Jazeera. “Israele ha effettivamente distrutto ogni singola esigenza di vita nella Striscia di Gaza, mentre il mondo intero stava a guardare, e sta ancora bombardando i quartieri mentre parliamo”, ha detto Mansour.

“Ha fatto degli ospedali – ha proseguito – dei rifugi delle Nazioni Unite, delle moschee e delle chiese i suoi obiettivi primari, e ha fatto dei bambini, dei malati e dei feriti, dei vulnerabili, le sue vittime principali. Perché abbiamo adottato lo Statuto di Roma se non per proteggere queste persone?”. Mansour ha messo in guardia la Corte penale internazionale dall’utilizzare “doppi standard”, sottolineando che Israele ha mostrato “il più profondo disprezzo” per le leggi che la corte deve proteggere.

 

Idf: mega-deposito d’armi fra una scuola e una clinica

Uno dei più grandi depositi di armi della Striscia di Gaza sarebbe stato trovato vicino a una clinica e a una scuola nel nord della Striscia di Gaza dal 50  Battaglione della 460a Brigata, lo rende noto l’Idf, l’Eserito di Israele. Il deposito, secondo quanto riferito, conteneva centinaia di missili RPG e lanciatori di vario tipo, decine di missili anticarro, decine di ordigni esplosivi, missili a lungo raggio diretti verso il centro di Israele, decine di granate e UAV. Tutte le infrastrutture terroristiche sarebbero state trovate vicino a edifici civili, nel cuore della popolazione civile.  “Questa è un’ulteriore prova dell’uso cinico che Hamas fa dei residenti della Striscia di Gaza come scudi umani”, commenta l’Idf.

 

Wafa: 16enne palestinese ucciso da Israele in Cisgiordania

Un adolescente palestinese di 16 anni è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti dai colpi d’arma da fuoco delle forze israeliane nella città di Yabad, a sud-ovest di Jenin, in Cisgiordania. Ad affermarlo è il ministero della Salute palestinese citato dall’agenzia Wafa. Il Ministero ha affermato che il sedicenne Omar Mahmoud Abu Baker è stato colpito a morte al petto dai proiettili delle forze israeliane.

 

Il premier spagnolo Pedro Sanchez: “Insopportabile la catastrofe umanitaria di Gaza”

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha nuovamente espresso tutto il suo appoggio al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel suo richiamo dell’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, a fronte della drammatica emergenza umanitaria a Gaza. “Trasferisco tutto il mio appoggio al segretario generale dell’Onu”, ha scritto il premier spagnolo su X. “Condivido pienamente i suoi motivi per fare appello al Consiglio di Sicurezza”. “Davanti al rischio di collasso imminente della situazione umanitaria a Gaza, il Consiglio di Sicurezza deve agire immediatamente e imporre un cessate il fuoco umanitario”.

 

Ex ostaggi contro Netanyahu: “Stavamo nei tunnel terrorizzati che non sarebbe stata Hamas, ma Israele a ucciderci”

“Ogni giorno di prigionia è stato estremamente difficile, stavamo nei tunnel, terrorizzati che non sarebbe stata Hamas, ma Israele, che ci avrebbe ucciso”. E’ quanto ha detto, ricordando la paura dei bombardamenti israeliani, un ex ostaggio del kibbutz Nir Oz, da poco rilasciato nell’ambito dello scambio tra Israele e Hamas, nell’accesa riunione che Benjamin Netanyahu ha avuto ieri con ostaggi rilasciati e con familiari di persone ancora trattenute, che si sono infuriate perché il premier ha detto che per ora “non si possono liberare tutti gli ostaggi”.

Secondo le registrazioni dell’incontro, pubblicate da Ynet, l’ex ostaggio di Nir Oz e gli altri hanno lanciato un accorato appello affinché “lo scambio di prigionieri avvenga il più presto possibile e tutti tornino a casa, non ci deve essere una gerarchia, tutti sono importanti”. Ancora più duro l’intervento di una donna che è stata liberata con i suoi figli, mentre il marito rimane nelle mani di Hamas: “La realtà è che ero in un nascondiglio che veniva bombardato e siamo diventati rifugiati feriti. E questo non comprende l’elicottero che ha sparato contro di noi mentre andavamo a Gaza”.

 

luciani.2006@libero.it

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