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CORONAVIRUS IN ITALIA: SEI REGIONI CON INDICE RT SUPERIORE A 1

CORONAVIRUS IN ITALIA: SEI REGIONI CON INDICE RT SUPERIORE A 1

Il quadro generale resta a bassa criticità, ma l’indice Rt ha superato l’unità anche a livello nazionale per effetto dei nuovi focolai: i dati

Resta a bassa criticità il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, secondo l’ultimo monitoraggio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il periodo considerato va dal 29 giugno al 12 luglio scorso. L’incidenza cumulativa rilevata è di 4.6 per 100 000 abitanti, in lieve aumento rispetto al periodo precedente.

Il quadro nazionale

A livello nazionale, in effetti, si registra un aumento, seppur lieve, del numero di nuovi casi diagnosticati, circostanza che ha portato a un rialzo dell’indice Rt nazionale, che ha superato di poco la fatidica soglia dell’unità (1,01). L’indice, afferma però il report, resta minore a 1 nel suo intervallo di confidenza minore. “Questo indica che la trasmissione nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”, si legge nel documento.

E a fronte di “una situazione di trasmissione stazionaria a livello nazionale”, persiste “una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti”, sottolinea il report.

Gli esperti rilevano anche che solo un numero ridotto di casi richiede ospedalizzazione: questo significa che solo una bassa percentuale dei contagiati sviluppano situazioni cliniche più gravi. Tale circostanza permette, dunque, “di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali”. Fondamentale è dunque l’immediata individuazione di nuovi eventuali focolai, l’isolamento dei positivi e l’imposizione della quarantena ai loro contatti.

Rispetto alla scorsa settimana, il numero dei casi rispetto “è più o meno stabile”, sottolinea il capo Dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. E l’Rt di poco superiore all’1 è dovuto, spiega, “alla presenza di focolai di dimensioni più o meno rilevanti, spesso dovuti a casi importati dall’estero”. Il quadro conferma insomma la necessità “di continuare con comportamenti ispirati alla prudenza. La sanità pubblica deve intervenire prontamente per intercettarli e contenerli rapidamente”.

I dati regionali

A livello locale, sono sei le Regioni dove l’Rt ha superato la soglia critica dell’unità: Veneto, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. Ecco i dati aggiornati per ciascuna Regione o Provincia autonoma:

Abruzzo: Rt 0.21

Basilicata: Rt 0.02

Calabria: Rt 0.13

Campania: Rt 0.93

Emilia Romagna: Rt 1.06

Friuli-Venezia Giulia: Rt 0.77

Lazio: Rt 1.23

Liguria: Rt 0.78

Lombardia: Rt 1.14

Marche: Rt 0.63

Molise: Rt 0.05

Piemonte: Rt 1.06

Bolzano: Rt 0.14

Trento: Rt 0.25

Puglia: Rt 0.07

Umbria: Rt 0.39

Sardegna: Rt 0.32

Sicilia: Rt 0.43

Toscana: Rt 1.24

Valle d’Aosta: Rt 0.19

Veneto: Rt 1.61.

 

 

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