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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 296° giorno di guerra

Usa: le minacce di Mosca sui Patriot? Le provocazioni vengono solo dalla Russia

“Le uniche misure provocatorie prese nel corso dell’intero conflitto vengono dalla Russia”. Così il dipartimento di Stato Usa, attraverso la vice portavoce Vedant Patel, ha commentato le affermazioni di Mosca, che ha minacciato “conseguenze imprevedibili” nel caso gli Usa forniscano a Kiev le batterie di missili Patriot. “Gli Stati Uniti non sono e non sono mai stati in guerra con la Russia”, ha aggiunto Patel.

 

Zelensky: il nono pacchetto di sanzioni Ue non sarà l’ultimo

Il “nono pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia per la guerra contro l’Ucraina non è l’ultimo, perché occorre aumentare la pressione”. Lo ha affermato nel suo consueto messaggio serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta Unian. “Ovviamente queste non saranno le ultime” sanzioni, “perché è ovvio che la pressione deve essere aumentata”, ha sottolineato il presidente, ringraziando tutti quei leader dei paesi che si sono battuti per un “pacchetto più forte” di misure. “Lavoreremo con la Commissione europea e con i leader dei paesi dell’Ue per fare in modo che l’attuale politica delle sanzioni funzioni” con l’obiettivo di “fare finire la guerra e non dare alla Russia dei segnali sbagliati”, ha poi spiegato.

 

A inizio guerra Putin ordinò a Kadyrov di uccidere Zelensky

All’inizio della guerra in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ordinò al leader ceceno Ramzan Kadyrov di occupare i quartieri governativi di Kiev e di assassinare il presidente ucraino. È quanto rivela il Wall Street Journal, citando funzionari dell’intelligence e della sicurezza ucraini. Lo riporta Unian. Il Wsj osserva che l’intelligence ucraina ha riferito che tre settimane prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina su vasta scala, Putin ha convocato Kadyrov a Mosca per “sviluppare una strategia”. Già il 25 febbraio 2022 le truppe di Kadirov sono entrate in Ucraina con tre colonne di veicoli blindati.

 

Biden: Patriot all’Ucraina? Lo saprete tra pochi minuti

“Lo saprete tra pochi minuti”. Così il presidente americano Joe Biden ha risposto ai giornalisti al seguito che gli chiedevano se gli Stati Uniti invieranno sistemi Patriot all’Ucraina lasciando intendere che ci sarà a breve un annuncio ufficiale.

 

Zelensky: i missili russi non cambiano l’equilibrio delle forze in campo

I “russi avranno abbastanza missili per molti altri attacchi massicci come quello odierno, ma ciò non cambierà l’equilibrio delle forze nella guerra”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto messaggio serale, riporta Unian. I russi “avranno ancora abbastanza missili per diversi attacchi così massicci”, ma “noi, d’altra parte, avremo abbastanza determinazione per dire la nostra anche dopo questi raid”. Il leader ucraino ha poi ringraziato i combattenti dell’Aeronautica e tutti quelli che proteggono il cielo ucraino. “Il risultato di oggi è che sono stati abbattuti 60 missili – ha poi precisato -. Vi ringrazio, soldati!”. Zelensky ha infine ribadito la necessità che i partner occidentali forniscano all’Ucraina uno scudo di difesa aerea affidabile. “E lo ripeterò costantemente: cari nostri partner, trovate un’opportunità per fornirci uno scudo di difesa aerea affidabile. Questo salva la vita delle persone”, ha detto il presidente.

 

Scholz: Putin ritiri le truppe. Continuiamo a parlare con Mosca

La Russia deve “rendersi conto che non può continuare così. Putin deve porre fine alla guerra, ritirare le truppe e creare così la possibilità di una comprensione reciproca”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista con la Sueddeustche Zeitung, pubblicata oggi online. Mosca deve interrompere “i suoi attacchi di implacabile brutalità alle infrastrutture energetiche ucraine”, che sono “una chiara violazione del diritto internazionale”, ha aggiunto il cancelliere, sottolineando però che è “importante non lasciare che il filo del colloquio con la Russia si spezzi, nonostante le grandi differenze di opinione. Se non parliamo, diventa ancora meno probabile che la Russia ponga fine alla guerra”. Scholz ha poi previsto che “alla luce del fallimento militare della Russia, il pericolo di un’ulteriore escalation della guerra sia grande”. Alla domanda se andrebbe nel 2023 a Mosca, Scholz ha risposto che “il nostro obiettivo è che la Russia ponga fine alla sua guerra di aggressione e che l’Ucraina difenda la sua integrità. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario parlare. Se ciò avverrà per telefono, in collegamento video o a un lungo tavolo, si dovrà vedere”. Il cancelliere ha poi spiegato che “a lungo termine, è chiaro che quando questa guerra sarà finita e avremo a che fare con un’altra Russia, capace della pace, potrebbero esserci un momento in cui potremo tornare ad avere momenti insieme. Ma quel momento non è adesso.” Scholz ha quindi ribadito il sostegno a Kiev e l’aiuto militare all’Ucraina con molteplici spedizioni, tra cui il sistema antiaereo Iris T e ha ricordato al tempo stesso quanto sia un obiettivo fondamentale impedire “che si verifichi un confronto diretto tra la Nato e la Russia”.

 

 

luciani.2006@libero.it

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